Materiali per cappotto termico esterno

Il cappotto termico esterno migliora sia il comfort abitativo che le prestazioni energetiche degli edifici, garantendo ottima coibentazione termica e l’isolamento dal caldo e dal freddo. Il cappotto termico risolve anche il problema dei ponti termici, ovvero i punti dell’involucro edilizio in cui si verifica una dispersione del calore o si formano condensa e muffe di abitazioni di medie dimensioni, ville e villette unifamiliari. 

I vantaggi forniti dal cappotto esterno sono:

  • la riduzione dei ponti termici;
  • la protezione da possibili infiltrazioni e muffe;
  • una maggiore prestazione rispetto al cappotto termico interno.

Vediamo le caratteristiche e quali materiali si possono utilizzare per realizzare il cappotto termico esterno.

Cappotto esterno: caratteristiche e vantaggi

L’isolamento termico esterno è un rivestimento isolante che riveste esternamente l’edificio. I materiali impiegati per il cappotto termico esterno sono il polistirene espanso sinterizzato (EPS), il polistirene estruso (XPS), il poliuretano e la lana di roccia. I sistemi di cappotto termico assicurano una durabilità di almeno 25 anni. 

Per quanto riguarda lo spessore minimo del cappotto termico, dipende dalle caratteristiche dei materiali utilizzati. Per un isolamento a basso spessore si possono scegliere pannelli da 4 centimetri oppure pannelli più spessi, da 10 centimetri. Per quanto concerne invece lo spessore massimo, il decreto legislativo 102/2014, specifica che nel caso di interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti che comportino maggiori spessori delle murature esterne e degli elementi di chiusura superiori e inferiori necessari a ottenere una riduzione minima del 10% dei limiti di trasmittanza previsti dal decreto legislativo 192/2005: “è permesso derogare, nell’ambito delle pertinenti procedure di rilascio dei titoli abitativi” a quanto previsto “dalle normative nazionali, regionali o dai regolamenti edilizi comunali, in merito alle distanze minime tra edifici, alle distanze minime dai confini di proprietà e alle distanze minime di protezione del nastro stradale, nella misura massima di 25 cm per il maggiore spessore delle pareti verticali esterne”.

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